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Dopo 5 anni sarà riesumato il cadavere di Tiziana Cantone: si indaga per omicidio

Cronaca

28 Maggio 2021

Dopo 5 anni verrà riesumato il cadavere di Tiziana Cantone, la 31enne di Casalnuovo (Napoli) che il 13 settembre 2016 si sarebbe suicidata impiccandosi dopo la diffusione in rete di alcuni file privati a Mugnano (Napoli), a casa della zia. Lo ha disposto il pm Giovanni Corona, della procura della Repubblica di Napoli Nord, che lo scorso 26 gennaio aveva aperto un fascicolo per omicidio contro ignoti, a seguito della denuncia depositata dai legali della madre di Tiziana Cantone, Maria Teresa Giglio, difesa dall’avvocato Salvatore Pettirossi. Oltre alla denuncia, lo studio legale ha fornito al sostituto procuratore Corona diversi elementi nuovi. Tra questi lo studio dei tabulati telefonici, in particolare quelli che riguardano il traffico (vocale e internet) sviluppato dalla Cantone il 13 settembre 2016, data del decesso di Tiziana, e le tracce di dna maschile, appartenente a due uomini, sulla pashmina trovata intorno al collo della giovane il giorno del decesso.

La riesumazione del corpo della 31enne fu già chiesta dalla mamma lo scorso dicembre, all’indomani della chiusura del fascicolo da parte della procura di Napoli Nord per istigazione al suicidio, in quanto non ha mai creduto che la figlia si fosse tolta vita. La procura ha disposto la riesumazione del corpo per tentare di fare luce su eventuali responsabilità esterne alla volontà di Tiziana di togliersi la vita. Oltre alla denuncia, lo studio legale ha fornito al sostituto procuratore Corona diversi elementi nuovi, grazie ad alcuni documenti raccolti, tra cui lo studio dei tabulati forniti dalla società Vodafone relativi al traffico (vocale e internet) del giorno del decesso di Tiziana Cantone. Sarebbe emerso – stando alla denuncia dei legali della madre della Cantone – che l’iPhone di Tiziana, potrebbe essere stato manipolato e chi lo ha utilizzato, per circa un’ora, pare fosse a conoscenza del pin. Da quanto evidenziano i legali del team che rappresenta Maria Teresa Giglio risulterebbe che il cellulare sia stato utilizzato, visto l’intenso traffico della rete internet, anche il giorno successivo. “È fondamentale far notare che l’intera investigazione della polizia giudiziaria – si legge dalle carte depositate dal legale – all’epoca dei fatti, si è basata sull’impossibilità di aprire i dispositivi in uso a Tiziana e di verificarne il contenuto (non essendo per l’appunto in possesso del pin di accesso). Condizione più volte ribadita nelle informative di reato redatte al riguardo”. Unitamente a queste ulteriori informazioni, i legali della famiglia Cantone sostengono che l’account Facebook della signora Giglio, madre di Tiziana, avrebbe subito un accesso abusivo dopo il recupero dei dati Apple. Inoltre, tramite il servizio online della stessa compagnia si è stati in grado di recuperare l’accesso alla rubrica di Tiziana Cantone. Adesso le indagini della procura di Napoli Nord dovranno fare luce su una vicenda che negli anni ha riservato molti colpi di scena.


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