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Il Comune di Napoli non vuole più la statua di Maradona

Attualità

28 Febbraio 2023

In queste ultime ore sta facendo molto rumore la questione legata alla statua di Diego Armando Maradona.

Il Comune di Napoli non l’ha più voluta e l’artista Domenico Sepe si è parecchio risentito. In questi giorni sono diversi i comuni che hanno avanzato la propria candidatura per esporre la statua come Casalnuovo, Afragola, Portici o Gragnano. Ma l’ultima ipotesi spuntata è quella di portarle la statua creata in onore del ‘D10S‘ in Argentina. Il Boca Juniors vorrebbe portare la statua alla Bombonera.

Ma perché il Comune di Napoli non ha accettato la donazione? Il motivo principale lo ha rivelato il sindaco Gaetano Manfredi“Questo è un tema molto delicato. Oltre alle posizioni dell’artista, che non è al corrente dei retroscena sulla statua, c’è un’inchiesta della magistratura, richieste di rinvio a giudizio su come questa statua sia stata ordinata e chi l’abbia pagata”.

Manfredi ha aggiunto: Dobbiamo separare il rispetto per la memoria di Maradona con quelle che sono delle zone d’ombra e quindi il Comune accetterà questa statua quando tutto sarà chiarito. Oggi la situazione non è chiara, ci vuole prudenza per ora. Aspettiamo che la giustizia faccia il suo percorso”. 

Sepe ha ribadito di sentirsi profondamente “ferito” per l’accaduto. Sul valore della statua sono circolate diverse versioni. Secondo il Comune varrebbe oltre 30mila euro. Per Sepe, invece, il costo reale sarebbe di 1.800 euro, pari al prezzo del bronzo utilizzato. “Mi ferisce il riferimento alla possibilità che io ne tragga vantaggi d’immagine rispetto ad altri artisti perché la mia scultura quando è arrivata davanti allo stadio Maradona era già nota nel mondo e inoltre era l’unica opera proposta all’Amministrazione“, così ha voluto ribadire il suo pensiero lo scultore nella conferenza stampa indetta presso il Gambrinus.

La statua fu esposta il 25 novembre scorso, ad un anno dalla morte di Maradona, all’esterno dell’impianto di Fuorigrotta in attesa di permessi e di una sistemazione definitiva. Ma la questione è tutt’altro che risolta. 


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