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E’ morto Giorgio Napolitano, Presidente emerito della Repubblica

Politica

22 Settembre 2023

Giorgio Napolitano è morto oggi all’età di 98 anni. Il Presidente della Repubblica si è spento questa sera nella clinica romana Salvator Mundi in cui era ricoverato da tempo. Le sue condizioni di salute, già particolarmente complesse, si erano aggravate martedì scorso.

Il Presidente emerito ha segnato la storia e la vita della Repubblica.

Se n’è andato uno dei personaggi politici più rilevanti degli ultimi cinquant’anni e, in particolare, del primo scorcio di questo secolo. Giorgio Napolitano ha infranto una regola non scritta e inaugurato il doppio mandato presidenziale, poi replicato da Sergio Mattarella. L’attuale Presidente della Repubblica ha ricordato il suo predecessore con un lungo comunicato. «Nella vita di Giorgio Napolitano», ha scritto il capo dello Stato, «si specchia larga parte della storia della seconda metà del Novecento, con i suoi drammi, la sua complessità, i suoi traguardi, le sue speranze».

Cordoglio unanime da tutte le forze politiche e non solo, passando anche per il mondo dello sport. Come non ricordare, infatti, il trionfo del Mondiale di calcio del 2006 con la Nazionale guidata da Marcello Lippi trionfante e Napolitano che abbracciava e festeggiava i campioni azzurri.

Giorgio Napolitano è stato deputato tra il 1953 e il 1996, dalla II alla XII legislatura – con la sola eccezione della IV. È eletto Presidente della Camera dei deputati il 3 giugno 1992, a seguito delle dimissioni di Oscar Lugi Scalfaro, divenuto Presidente della Repubblica.

Presidente della Commissione speciale per il riordino del settore radiotelevisivo, istituita presso la Camera dei deputati nella successiva XII legislatura, nel luglio 2003 è nominato presidente della Fondazione della Camera dei deputati, carica che mantiene fino alla elezione al Quirinale avvenuta il 10 maggio 2006. Alla scadenza, il 20 aprile 2013, il Parlamento lo elegge per un secondo mandato dal quale rassegna anticipatamente le dimissioni il 14 gennaio 2015.

La camera ardente sarà da domani nell’aula del Senato.


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