Primo atto per la nazionale di Luciano Spalletti in quel di Skopje contro la Macedonia del Nord. La stessa squadra che quasi un anno fa non fece approdare alla finale playoff per il Mondiale in Qatar. La squadra scesa in campo oggi rispecchia almeno nell’impostazione tattica le idee di Spalletti, ma tutto ciò non è bastato per cambiare rotta fin da subito. Perchè la nazionale non riesce ad essere se stessa, lo scalino sembra essere davvero troppo grande anche con una grande qualità in panchina. Troppo poco per essere l’Italia che rispecchia il suo popolo calciofilo.
In questo paese il calcio è una religione, ma con questa squadra spesso ci si domanda nonostante le possibilità non si riesca ad essere incisivi, cattivi sotto porta. Per battere delle formazioni dove sulla carta non ci dovrebbe essere partita. I giocatori a disposizione del mister di Certaldo, possiedono quel grande curriculum da cui si deve ripartire.
Spalletti mastica amaro all’esordio pareggio contro la Macedonia del Nord
Questa sera la Nazionale dopo una prima frazione affannosa, ma sicuramente attenta, fatta di quella personalità di cui l’Italia dovrebbe esserne sempre padrona. Nella seconda frazione, forse nella nuova squadra dI Luciano Spalletti vivono ancora in maniera importante i fantasmi di Mancini, visto il calo mentale pari a quello fisico. Su un campo davvero poco allettante l’Italia pensa che dal campo la Macedonia non ci sia più. Con il passare dei minuti si allentano le maglie azzurre come un vero e proprio orologio. Rischiando anche abbastanza poco, nonostante un Elmas davvero in grande spolvero. Nel calcio però si sa non si può concedere nulla, neanche se sulle spalle porti il blasone di una nazione importante sul risultato di vantaggio. Perché poi al minuto 81′ Bardhi che su una punizione pareggia la gara, complica il girone e rovina l’esordio di Luciano Spalletti. Proprio da questo secondo tempo il mister di Certaldo, ha potuto vedere le due facce della medaglia azzurra quella da cui si deve ripartire mentre l’altra da dimenticare.
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